mercoledì 19 giugno 2013

Racconti da via Padova/ Personaggio numero tre

A N. piaceva la birra. E si credeva un personaggio stereotipato. Anzi, si percepiva come uscito proprio dall'album dei luoghi comuni. D'altronde, come gli rammentava il figlioletto, le verità “date sotto forma di luogo comune sono molto più profonde e difficili di quello che sembrano”. Non erano, certo, parole sue, ma del suo guru letterario, David Foster Wallace. Il nome lo aveva ben impresso in mente. Non foss'altro che la sua foto troneggiava sopra la scarna libreria di casa. Comunista negli anni Sessanta, movimentista nei Settanta, edonista negli Ottanta, giocatore in Borsa nei Novanta, squattrinato nei Duemila. Più stereotipato di questo si muore, pensava.

Stereotipato nell'accumulare capitali, stereotipato nel perderli con la fine della bolla finanziaria di internet, stereotipato nell'essere abbandonato dalla moglie, stereotipato nel trovare come unico lavoro quello di spazzino dell'Amsa, Milano, Italia, Europa.

Stereotipato come quella via, via Padova, Milano, Italia, Europa. Un luogo comune lunga 4 chilometri. A N. interessava poco della gente di via Padova. Doveva guidare il suo furgoncino, lui. Cambiare i sacchetti di plastica, lui. Svuotare quelli pieni, lui. Una noia di lavoro lunga 4 chilometri, quella.

Turno di notte, per N. Non si ricordava più se per sua scelta o meno. Ci si era trovato, a lavorare con il buio, e ci si era abituato, scrollando le spalle come spesso si trovava a fare, senza mai sbuffare o comunicare con il corpo rabbia o sconforto. Una scrollata di spalle e via.

Al bar/emporio/supermarket del peruviano N. non rammenta niente di particolare prima di quello che successe. I soliti briachi, il solito innocente, innocuo, anticapitalistico brusio fra reietti con in mano lattine di birra troppo piccole per la loro sete, troppo grandi per le loro ambizioni.


N. lo prese dritto sul volto, il colpo. Senza un perché, uno stereotipato, sensato, razionale, qualsiasi perché. E il sangue... Oh sangue.

Nessun commento:

Posta un commento